Questo mese ho letto il manga in due volumi Saku-chan & Nozomi-kun.
Saku Onodera è una bambina delle elementari che dopo aver perso suo fratello maggiore ha deciso di vestirsi come un maschio per riuscire a prendere il suo posto nel cuore di una mamma in preda alla disperazione.
Nozomi Nishioka è un bambino introverso che porta i capelli lunghi perché sua madre, lasciata sempre sola dal marito, desiderava un sostegno femminile in una figlia.
I due bambini sono finiti insieme in sesta elementare ed entrambi sono stati derisi dai loro compagni per questi atteggiamenti anomali.
I due protagonisti però hanno avuto modo di avvicinarsi e aiutarsi a vicenda trovando il coraggio di crescere e accettare il cambiamento della propria sessualità e ritrovando l'identità che avevano ingenuamente deciso di cambiare per compiacere la famiglia.
Saku Onodera presto si scopre innamorata del compagno ma non riesce a mostrare i suoi sentimenti fino alle superiori.
Non sono una grande fan degli shoujo manga ma questo devo dire che mi è piaciuto molto (soprattutto perché breve e quindi privo di pagine infinite su patemi d'animo e struggenti pippe mentali lunghe volumi interi).
Saku e Nozumi sono due bambini che cercano ingenuamente di compiacere le loro madri che mostrano apertamente il loro dolore e, questa devozione innocente, aveva iniziato a prendere una strana piega con ripercussioni sulla loro crescita sessuale e sociale.
Fortunatamente i due protagonisti si sono incontrati, hanno subito intuito di essere nella medesima situazione e cercato di supportarsi a vicenda per non vedere il proprio rovinoso riflesso l'uno nell'altra.
Superata questa fase, il manga ha proseguito il suo percorso come uno shoujo classico ma in qualche modo ho provato molta empatia verso la protagonista e le sue scelte.
Posso solo concludere dicendo che è lo shoujo che inaspettatamente mi è piaciuto e un po' mi dispiace che in Italia non siano state pubblicate altre opere della stessa autrice perché sicuramente le avrei prese.
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Su Netflix ho visto l'anime in 10 episodi Kotaro abita da solo.
Kotaro è un bambino di quattro anni che parla e sia atteggia come un antico samurai e che va a vivere in un modesto condominio da solo. I suoi vicini prendono molto a cuore questo bambino che in qualche modo è completamente autosufficiente e si preoccupano spesso per lui aiutandolo e facendogli compagnia. In particolare, Shin Karino, una mangaka poco famoso che abita proprio accanto alla sua porta, si proclama suo tutore e lo accompagna ovunque scoprendo gradualmente la terribile storia che il piccolo Kotaro si porta dentro.
Questo anime appare spensierato e simpatico considerando che i vicini del piccolo Kotaro sono persone un po' particolari: un mangaka poco talentuoso, uno yakuza e una hostess club.
In realtà ognuno di loro ha dei problemi personali che vengono a galla e riescono a condividere proprio grazie all'arrivo del piccolo Kotaro. Ben presto il piccolo coinquilino si rivela essere orfano di una madre che aveva problemi di depressione e cercato da una padre violento. Kotaro però è un bambino troppo piccolo per comprendere appieno la situazione e, nella sua innocenza e perseveranza, cerca di crescere in fretta e diventare forte per ricongiungersi alla famiglia immaginando di essere stato trattato in quel modo a causa sua.
L'anime è decisamente carino ma non è da prendere a cuor leggero. Disegni (non mi riferisco al design che cerca di essere adeguato al manga) e animazioni sono scarsini ma per questa tipologia di serie non penso sia un dettaglio troppo grave.
Mi piacerebbe vedere gli sviluppi di questa storia in una ulteriore stagione.
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