Su consiglio di Guchi ho visto il drama giapponese in 9 episodi Makanai proposto da Netflix.
Kiyo e Sumire sono due amiche di infanzia che vivono ad Aomori. Durante una gita scolastica a Tokyo incontrano delle maiko (apprendista geisha) e una in particolare diventa la loro più grande ispirazione tanto da lasciare la loro città natale e spingerle ad andare a Kyoto per diventare apprendista maiko.
Arrivate sul posto vengono accolte in una casa dove le "madri" più grandi che gestiscono il posto, insegnano alle giovani allieve il corretto modo di parlare, danzare, cantare ed eleganti movenze tipiche delle maiko.
Purtroppo però Kiyo sembra non essere assolutamente portata nel raggiungimento di tale perfezione iconica e, scoperto il suo talento culinario tramandatole dalla nonna, diventa una makanai, ovvero la cuoca della casa della maiko; questo le permetterà di rimanere insieme a Sumire e scoprire il suo grande dono.
Conoscevo già il titolo di questa opera perché tratto da un manga a cui sono interessata ma che purtroppo non è ancora edito in Italia (spero che prima o poi venga pubblicato).
Ho trovato bellissimo il modo in cui viene mostrato questo particolare frammento della storia giapponese che Kyoto preserva come un tesoro nel tempo tramandando la tradizione delle maiko. Molto bello è anche osservare il punto di vista delle due protagoniste dato che una vive l'esperienza in prima persona sentendo profondamente quella vocazione e l'altra fa da osservatrice donando tutta se stessa al mantenimento di questa preziosa virtù che viene plasmata giorno dopo giorno.
Molto carine (e spesso divertenti) anche le vicende di tutti i personaggi di contorno come le madri molto golose che si occupano della gestione e l'insegnamento, le altre maiko, gli uomini che si occupano di trucco e vestizione... anche il semplice fattorino. Ogni dettaglio è davvero ben curato e gradevole rendendo la serie fluida e piacevole.
Imperdibile per gli amanti della cultura giapponese.
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Ho visto l'anime in 12 episodi Kemono Jihen (sempre su Netflix).
Inugami è un detective dell'occulto chiamato in un villaggio di periferia per risolvere il caso di misteriose morti di animali.
La sua indagine gli permette di incontrare Kabane, un ragazzo senza famiglia deriso da tutti e costretto a lavori umili.
Finito il suo incarico, che subito ci svelerà che l'occupazione di Inugami è di mantenere l'ordine fra "mostri" e umani e che egli stesso in realtà è un tanuki, il detective porta a casa con sé il giovane Kabane che si rivela essere un incrocio fra un ghoul e un umano.
Arrivati a Tokyo, Inugami recluta Kabane nella sua agenzia di investigazione per aiutarlo a ritrovare i suoi genitori e gli presenta i due suoi nuovi compagni/colleghi, anch'essi mostri in cerca della propria famiglia.
Come al solito, questo tipo di anime in pochi episodi lascia solo un assaggio di ciò che è realmente la serie visto che il manga è ancora in corso e vanta un buon numero di volumi.
È uno shonen classico ma mi è piaciuta molto la varietà di yokai tradizionali giapponesi che vengono presentati con le loro caratteristiche tipiche e il modo molto crudo e realistico di raccontare gli abusi e le crudeltà celate fra i membri stessi dei vari gruppi di mostri.
Oltre questo la trama si prospetta interessante quindi penso che sia carino per chi ama il genere o ha letto il manga e vuole vederne un accenno in versione animata.
Se non vi interessa questo tipo di storia o non siete intenzionati a proseguire col manga è decisamente meglio non iniziarlo perché ovviamente resta un prologo senza alcun tipo di conclusione.
Personalmente non mi imbatterò in un nuovo manga "lungo" ma sarei curiosa di spiarne qua e là l'evoluzione.
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Ho letto il manga in un volume unico Dobugawa, la superficie dell'acqua di Aoi Kobe edito da Bao Publishing.
In una zona periferica del Giappone c'è un fiumiciattolo dall'odore nauseabondo a causa dei rifiuti che non ne facilitano il corso. Il Comune non ha le risorse per occuparsene e i cittadini cercano di evitarlo per non incorrere nel cattivo odore. Una signora molto anziana però, ogni giorno passa le sua giornate su una panchina situata sulla riva del fiume e, incurante dell'odore, trascorre lì il suo tempo a fantasticare su qualcosa che sarebbe potuta essere la sua vita: nella sua visione vive con le tre sorelle e una domestica in quella che potrebbe sembrare una ambientazione di metà 800 in una ipotetica campagna francese ma che in realtà è esattamente situata sulle rive del piccolo fiume maleodorante... insomma, come in tutti i sogni inconsciamente ponderati, presenta imperfezioni di contesto storico e soprattutto alimentare dato che l'immaginario si concentra spesso su deliziosi piatti francesi (con improbabili contaminazioni giapponesi) che presumo, la protagonista non ha mai potuto provare nella realtà.
Attorno all'anziana signora e al fiume scorre la vita di altri personaggi immersi nella quotidianità con i suoi affanni e i suoi piccoli svaghi.
Questo volume mi è sembrato delizioso e delicato.
Ho adorato l'anziana signora e le sue fantasie perché io stessa amo perdermi in fantasticherie e ho potuto immedesimarmi molto nel suo piccolo passatempo quotidiano.
Sicuramente è un volume che consiglio.
Il senso di lettura è da destra verso sinistra.
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