Un famoso modello ha ricevuto delle minacce e una squadra di poliziotti si prepara a proteggerlo, ma il loro vero obbiettivo è smascherare un grosso traffico di droga che sembra nascondersi dietro il mondo della moda.
La squadra di poliziotti ha bisogno di un infiltrato e, a causa di una serie di bizzarri incidenti, l'unico abbastanza alto da potersi spacciare per un modello è il detective Cha che dovrà essere curato, istruito e lanciato sotto i riflettori da una stilista esordiente. Il compito sarà davvero arduo perchè il detective Cha è il più rozzo, puzzone e trasandato poliziotto che si sia mai visto e, come se non bastasse, è un ex compagno di liceo della stilista che dovrà seguirlo.
Questo film lo avevo già visto in passato ma non ho avuto occasione di parlarne, così ho deciso di rivederlo (molto volentieri).
La storia è palesemente comico/demenziale. Il detective Cha è esageratamente disgustoso ma si impegna davvero molto nel suo lavoro. Le parti comiche sono abbastanza assurde e a modo loro simpatiche.
Come solito, per questo tipo di film, c'è la sottile propensione coreana alla bellezza esteriore ma ormai io non ci bado nemmeno più.
Non è un filmone, non è impegnativo o intrigante ma si lascia guardare con piacere (e personalmente apprezzo molto l'attore protagonista).
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Ho letto il manga in un volume unico Ali d'argento.
Il caporale Daisuke, insieme alla sua squadra di aviatori, fa un passo in avanti difronte alla possibilità di diventare un membro della squadra speciale durante la Seconda Guerra Mondiale.. ovvero sceglie insieme ai suoi compagni di diventare un kamikaze.
Durante il volo decisivo però, l'aereo di Daisuke ha un guasto e viene costretto a tornare indietro mentre i suoi compagni si dirigono verso il loro destino. Il protagonista decide di non rinunciare e tornare all'attacco non appena il suo aereo sarà stato riparato ma l'attesa di quel momento sembra infinita e affollata di pensieri contrastanti.
Questo manga storico è davvero molto toccante e cerca di far conoscere ciò che poteva essere nascosto dietro i ragazzi che offrivano la loro vita alla Patria ma che per osservatori esterni apparivano come folli suicida.
Il caporale Daisuke, con i suoi pensieri, i suoi dubbi, i differenti pareri che ha modo di ascoltare e valutare, è un semplice ragazzo molto legato a sua madre e che, come tanti altri, ha perso il resto della famiglia in guerra.
Prima di partire per la sua missione si pone delle domande sulla propria scelta cercando di tenere bene a mente il desiderio di proteggere sua madre per evitare di vacillare. La sua missione però non viene portata a termine e amareggiato dall'aver perso i suoi compagni è più deciso che mai ad affrontare nuovamente la morte. L'attesa però affolla la sua mente di nuovi pensieri e di nuove consapevolezze.
Il finale è chiaro fin da subito e non è presente una trama particolare, ma vengono semplicemente raccontati i pensieri di un ragazzo che ha scelto di dare la vita per un obbiettivo tanto grande quanto incerto.
Sicuramente merita una lettura anche solo per poter sempre ricordare cosa significa la parola "guerra", perchè questa storia non è unicamente la testimonianza di quello che era celato dietro un kamikaze, ma è uno squarcio dell'orrore a cui l'uomo non riesce mai a rinunciare.
Il senso di lettura è da sinistra verso destra.
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Tutte le immagini che vedete in questo post sono pubblicate a puro scopo illustrativo... ^^'''