È narrata la vera storia di Chiune Sugihara, un brillante diplomatico giapponese che durante la Seconda Guerra Mondiale viene mandato in Lituania con la sua famiglia in veste ufficiale di vice-console.
Col diffondersi del nazismo, molti ebrei si rifugiano in Lituania per chiedere soccorso e, anche a Sugihara, chiamato SEMPO per la difficoltà di pronuncia del suo vero nome, viene implorato aiuto.
Sugihara però, ligio al dovere e rispettoso delle regole, aspetta che il governo giapponese gli dia il premesso di firmare i visti di transito per gli ebrei.
Quando ogni sua richiesta viene categoricamente negata, Sugihara non riesce a cacciare via quella gente disperata e inizia a compilare e firmare i visti disobbedendo agli ordini della sua nazione.
Sugihara firma incessantemente visti per giorni mettendo a rischio la sua vita e quella della sua famiglia fino a quando viene sollevato dal suo incarico e costretto dai tedeschi a lasciare la Lituania.
Si racconta che continuasse a compilare e firmare visti per circa 20 ore al giorno, anche mentre stava salendo sul treno per lasciare la Lituania, riuscendo a rilasciarne oltre 2000 che hanno dato la salvezza a 6000 persone tra cui tantissimi bambini.
Come molti sapranno, il rispetto per la nazione è molto importante in Giappone e il fatto che Sugihara abbia disobbedito alle direttive dei suoi superiori è una qualcosa di veramente grave e disonorevole per un giapponese.
L'umanità di questo uomo ha prevalso su tutto e i suoi occhi hanno visto solo persone terrorizzate che desideravano unicamente vivere.
Questo è un film per la TV e non è realizzato particolarmente bene; è molto statico (dato che il protagonista non può fare altro che stare nel suo ufficio), comparse e attori di contorno recitano pessimamente (ebrei disperati ridevano durante le riprese -_- ) e alcune cose sono state sintetizzate all'osso rispetto a quella che sembra essere la vera vicenda.
Però devo ammettere di essere comunque contenta di averlo visto perchè ho potuto conoscere la storia di un uomo di cui ignoravo l'esistenza.
Chiune Sugihara ha ricevuto numerosi riconoscimenti fra cui il titolo di "giusto fra le nazioni" dal governo israeliano nel 1985.
Solo dopo, il governo giapponese che lo aveva costretto alle dimissioni per la sua disobbedienza, iniziò a riconoscere i suoi meriti rendendo onore al suo operato e alla sua persona.
Nel 1986 Sugihara morì all'età di 86 anni.
Guardando questo film non vi troverete certamente di fronte ad una bellissima pellicola ma sicuramente potrete conoscere una storia interessante.
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Le letture di questo mese sono state i due restanti volumi unici di Hina Sakurada pubblicati in Italia che erano rimasti nella mia libreria.
Dei primi due letti ne ho parlato QUI.
Taro il perverso si divide essenzialmente in 3 storie.
La prima da cui prende il titolo parla di un ragazzo di nome Taro attratto in maniera perversa dalla sua formosa cuginetta che non accetta i cambiamenti del proprio corpo dovuti alla crescita.
La seconda si intitola “non posso prenderti per mano” e racconta di due amici di infanzia: lui, abbastanza scemotto e bassino, sente di essere ormai troppo distante da una lei diventata bellissima e modella affermata.
La terza “un graffio color ciliegio” tratta un argomento che sembra caro all'autrice: l'amore di una alunna per il suo prof.
Come ho già accennato in passato questa autrice non è stata una grande rivelazione.. peccato che ormai avessi già preso i suoi manga pubblicati finora (fortunatamente solo 4 volumi di storie autoconclusive).
La maggior parte degli uomini presenti sono tutti un po' maniaci e le ragazze sono così rimbambite dall'amore da fare cose assurde, quello che sembra volerle assolutamente giustificare è che siano adolescenti.
Il senso di lettura è da destra verso sinistra.
L'altro volume letto si intitola e Dead Friend's love letter e devo dire che è stato il mio preferito fra i quattro.
Questo volume è dedicato interamente ad una unica storia (eccetto pochissime pagine inutili che rimandano a dei racconti presenti sugli altri volumi) e forse questo ha giovato alla narrazione e alla caratterizzazione dei personaggi:
Saho si è suicidata gettandosi dal terrazzo della scuola ma prima di farlo ha mandato una mail alla sua amica Yukino con una unica parola: "scappa". Nello stesso momento però ha pubblicato anche un messaggio su Twitter in cui affermava "Yukino è cattiva".
Yukino però sembra non capire il significato di queste parole e i suoi compagni iniziano a prenderla di mira attribuendole la colpa del gesto di Saho.
Le premesse di questa storia sono davvero interessanti e l'autrice riesce bene in una narrazione che si avvicina al thriller piuttosto che nel genere shojo malato di mente propinato negli altri volumi.
Purtroppo la vicenda si sbroglia in qualcosa di drastico, folle e insensato come è nel genere della Sakurada ma tutto sommato è stato il volume più coinvolgente fra quelli che ho letto.
Se magari l'autrice decidesse di impegnarsi di più in questa tipologia di storia, probabilmente potrei pensare di darle un'altra possibilità.
Il senso di lettura è da destra verso sinistra.
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Tutte le immagini che vedete in questo post sono pubblicate a puro scopo illustrativo... ^^'''