Taku Morisaki è uno studente universitario che si sta recando ad una rimpatriata fra compagni di liceo.
Il solo pensiero di rivedere i suoi amici, gli evoca ricordi del periodo scolastico e in particolare del suo migliore amico Yutaka Matsuno e di quella irriverente Rikako Muto trasferitasi da Tokyo che in modi piuttosto diversi, faceva battere i loro cuori.
Questo film dello studio Ghibli fu realizzato per la televisione nel 1993 dai più giovani membri dello staff in pochissimo tempo e su ordine dei più anziani.
Nonostante le premesse, riesce a comunicare i capricci, l'incertezza, la volubilità dei ragazzi adolescenti (in particolare di Rikako che per un paio di volte avrei voluto prendere a schiaffoni).
Il film resta un prodotto semplice e non tocca gli standard a cui lo studio Ghibli ci ha abituati ma il modo genuino e ingenuo con cui è realizzato, lo rende ugualmente carino e molto gradevole.
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Finalmente sono riuscita a finire di leggere il manga in 22 volumi Rainbow.
Durante il secondo dopoguerra, il Giappone è vittima di una grave crisi. Molti ragazzini hanno perso la famiglia o la casa e, alcuni di loro, vivono allo sbando in cerca di cibo.
Un giorno, sei ragazzi molto diversi fra loro, vengono rinchiusi nella cella 6 del blocco 2 del riformatorio speciale Shonan. In questa vera e propria prigione incontrano un ragazzo più grande, Rokurota Sakuragi che insegna loro quanto sia importante la lealtà e la fiducia fino a diventare un vero e proprio fratello maggiore per quei ragazzi che avevano conosciuto l'inferno e che adesso avevano potuto aprire gli occhi su una nuova speranza per il futuro.
La prima parte di questo manga mi è sembrata davvero cruda e violenta quindi a tratti mi è apparso eccessivo e avevo iniziato ad avere dubbi sul mio acquisto.. stupri, pedofilia, violenza gratuita...
Andando avanti nella storia il manga è diventato un po' più rilassato nonostante i protagonisti abbiano continuato a subirne di tutti i colori.
La lettura è stata davvero scorrevole ma personalmente ho trovato una pecca che mi ha abbastanza infastidita: l'autore della storia ha vissuto in prima persona il degrado di quel periodo e lo puntualizza ogni 5 o 6 pagine intromettendosi prepotentemente con una voce narrante tira-sfiga in frasi che sostanzialmente dicono "i ragazzi sembrano aver trovato la serenità ma non sanno che incubo ancora li attende in un epoca del genere".
A parte queste mie personali antipatie e lo stile "mai una gioia", l'ho trovato abbastanza coinvolgente; uno di quei manga dove diventa impossibile non affezionarsi ai personaggi e alla loro storia.
Il senso di lettura è da destra verso sinistra
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Tutte le immagini che vedete in questo post sono pubblicate a puro scopo illustrativo... ^^'''