lunedì 15 giugno 2020

La ragazza del convenience store

Sono riuscita a terminare la lettura del libro La ragazza del convenience store scritto da Murata Sayaka e pubblicato da edizioni e/o.

Furukura è una donna che fin da bambina non ha mai compreso il modo comune di comportarsi: la cortesia e l'etica non sono mai state nella sua indole. Il suo fare, a volte rude e violento, era considerato una grave anomalia nella comunità e nella sua stessa famiglia.
La nostra protagonista così finisce per chiudersi in se stessa in modo da evitare di creare problemi fino a quando non trova un mondo perfetto nel suo lavoro in un konbini: un merket a basso costo aperto 24 h su 24 dove le viene spiegato esattamente cosa fare  e come comportarsi senza alcuna possibilità di apparire fuori luogo. Purtroppo, anche questa sua scappatoia inizia a venire giudicata male perché Furukura non accenna ad evolversi, a cercare un lavoro migliore e a creare una famiglia. La società non è mai felice dei suoi sforzi.

Di questo libro avevo letto commenti che elogiavano la sua ironia. Come anche riportato in copertina, Vogue lo ha definito "Brillante, spiritoso e dolce" ma onestamente io l'ho trovato alquanto infelice. La protagonista descrive il suo sentirsi inadeguata in modo molto chiaro e diretto e, il suo rifugiarsi nel micromondo di un konbini, mi è apparso come una scelta volontaria di chiudersi in una prigione dorata.
Verso metà dell'opera, Furukura incontra un ragazzo con un simile ma differente sentimento di inadeguatezza che non è riuscito a mascherare ed è così che agli occhi degli altri appare come un folle e uno maniaco nel suo disperato tentativo di trovare una moglie e un lavoro come la società impone.
Probabilmente non sono riuscita ad apprezzare appieno l'opera perché la cultura giapponese ha canoni diversi dai nostri: da quello che vedo da noi, a parte qualche giudizio superficiale, non è raro o discriminante trovare persone single o che si arrangiano con lavoretti part-time senza avere ambizioni troppo alte.
Non mi sento di consigliare questo libro a tutti perché non mi ha comunicato qualcosa di particolare ma se amate la cultura giapponese e volete scavare nel marcio della società che potrebbe nascondersi dietro il cordiale sorriso di una commessa, potete sicuramente prenderlo in considerazione.


Vi lascio un piccolo estratto:
"Mi hanno lasciata in disparte e mi osservano da lontano, come ai tempi della scuola elementare. Percepisco i loro sguardi su di me, mi scrutano come fossi una bestia rara.
Non è cambiato niente, sono ridiventata "l'intrusa".
Ripenso a Shiraha, costretto a licenziarsi. Sono io la prossima della lista?
In questo piccolo mondo che si regge sulla normalità gli elementi estranei devono essere eliminati, uno dopo l'altro, in silenzio. Le presenze anomale vanno scartate.
Ecco perché devo guarire. Altrimenti sarò allontanata dalla grande tribù delle persone "normali".
Finalmente capisco perché i miei genitori si disperavano e continuano a disperarsi per me."





14 commenti:

  1. Ti dirò, a me è piaciuta soprattutto la prima parte, ovvero prima che faccia la sua comparsa il ragazzo perchè il loro rapporto mi ha molto irritato. Però in generale è un libro che ho apprezzato perchè faccio parte di chi ama la cultura giapponese.

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    1. Infatti non ho detto che sia brutto ma non è quello che mi aspettavo o comunque non mi ha comunicato nulla di interessante.
      Se non si conosce almeno un po' la cultura giapponese resta un libro triste e insensato perché qui da noi la famiglia non ti ripete di "guarire" solo perché sei un bambino vivace o perché lavori part-time o perché non ti interessa il matrimonio. ^^

      Anche io ho trovato irritante la comparsa del ragazzo perché, se la protagonista è "particolare", il ragazzo è veramente da prendere a ceffoni. >_>

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  2. Mi sembra un po' troppo triste e per niente inclusivo. Meglio di no. Ciao Nyu, buon pomeriggio :)
    sinforosa

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    1. Credo sia un titolo prettamente dedicato a chi conosce la cultura giapponese. :p

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  3. Beh, considerato che non serviva appunto questo libro per capire come ragionano (in modo contorto e cattivo) alcuni giapponesi, non credo ne valga la pena...^^

    Moz-

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    1. Personalmente non mi ha lasciato nulla... speravo in qualcosa di interessante e ironico ma c'era solo da restarci male... ahahahaha!
      Se qualcuno è curioso perché ama la cultura nipponica può certamente trovarlo carino ma nulla di più.

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  4. Ne hanno parlato tanti, con giudizi contrastanti... Mi incuriosisce però.

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    1. Come lettura non è malvagia però mi aspettavo di meglio.
      Mi è capitato di leggere solo commenti positivi in proposito e quindi sono rimasta un po' delusa e anche amareggiata dalla situazione in generale che viene descritta... poi non so se è la protagonista ad aver sfiga e a conoscere solo persone di pupù.

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  5. Penso che vengono descritti bene i problemi sociali, ma neanche a me non è piaciuta la storia...

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    1. Anche se è un libro carino, non mi ha lasciato nessuna emozione particolare.

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  6. Parlare di ironia mi sembra eccessivo, a meno che ci si riferiva ad una amara ^^.
    C'è sempre il rovescio della medaglia in una società apparentemente perfetta.

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    1. Non so se sono io che non ho colto l'umorismo giapponese ma mi dava oppressione ad ogni pagina! ^^

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  7. Un po' mi incuriosisce, ma considerando quanta roba devo recuperare probabilmente finirà nel dimenticatoio prima che lo faccia. :/

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    1. Come me che ogni tanto scavo letteralmente nelle mie librerie e trovo cose che "ma l'ho comprato davvero io?".
      Immagina che ho fatto una specie di censimento dei miei libri... certa roba da dove arriva non lo so... @_@

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