venerdì 31 ottobre 2014

Top Ottobre 2014

Una chicca fantastica l'ho pescata nella bluray-teca di mio fratello: Snowpiercer.
Basato su una serie a fumetti francese, il film è un prodotto sud coreano/americano del 2013 diretto da Boong Joon-ho (regista di Madre di cui ho parlato QUI).
Per porre rimedio al surriscaldamento globale, l'uomo, pur di evitare di rinunciare allo spreco e alla comodità, ne inventa una delle sue: un gas che avrebbe abbassato la temperatura terrestre.
Peccato che il gas in questione provoca una nuova era glaciale sterminando ogni forma di vita.
Soltanto un piccolo gruppo di persone riesce a sopravvivere in un treno creato appositamente per questa eventualità dal misterioso Wilford che guida il treno per il mondo e viene considerato come una divinità dai suoi passeggeri.
Il treno continua a viaggiare da anni compiendo un perfetto giro del mondo in un anno; in maniera alquanto geniale, le festività vengono calcolate in base al luogo di passaggio del treno dato che ormai le stagioni e il calcolo del tempo non esistono più (sul retro del bluray c'è una simpatica mappa).
Ormai giunto l'anno 2031, Curtis, un uomo che vive nei vagoni di coda del treno da circa 17 anni, decide di organizzare una rivolta per raggiungere la testa del treno e trovare il modo di migliorare la condizione di vita dei suoi compagni.
Questo perchè il treno è organizzato in classi e chi vive negli ultimi vagoni è costretto al buio, fame e sporcizia dato che non ha potuto permettersi un biglietto migliore per la propria sopravvivenza.

Ad un primo impatto con la trama, credevo di dover vedere un filmetto apocalittico americano ma poi ho letto del suo regista e ho constatato che questo film non ha nulla a che vedere con certe storielle da quattro soldi.
Il treno utilizzato per la sopravvivenza del genere umano è la rappresentazione sintetica del mondo strutturato secondo la logica dell'uomo (o per lo meno la logica di alcuni uomini): in coda al treno ci sono i poveri che nulla possono contro lo strapotere dei ricchi che invece viaggiano in testa.
Chi non ha potuto permettersi un biglietto costoso vive in finzione di quello che le persone con potere decidono e non hanno modo di ribellarsi.
Curtis riesce a superare la barriera con l'aiuto e il sacrificio di molti amici e si ritrova a percorrere dei vagoni quasi surreali che, con i loro colori e i loro passeggeri, mostrano le meraviglie del creato e le decadenze umane.
Dopo un cammino attraverso un micromondo che sembra non essere mai cambiato, Curtis raggiungerà la testa del treno per incontrare Wilford e scoprire le motivazioni e le scelte di questa nuova divinità che tiene nelle sua mani la vita dei superstiti del genere umano.
Un film davvero spettacolare!
Questa donna mi ha paurosamente
ricordato Dolores Umbridge di Harry Potter.
*


Mi sono imbattuta in un film in bianco e nero del 1952 ispirato ad un romanzo di Ihara Saikaku: Vita di O-Haru, donna galante.
Nella seconda metà del 1600, la giovane e benestante O-Haru viene corteggiata segretamente da un servo di cui si innamora. La loro relazione viene scoperta ma dato che il loro rango è troppo differente, entrambi vengono puniti: il servo viene ucciso per aver sedotto una nobile e O-Haru viene esiliata da Kyoto con i suoi genitori; puniti anch'essi per non aver saputo controllate il comportamento della figlia.
Mentre la famiglia cerca di vivere dignitosamente nonostante la vergogna, il delegato di uno dei più ricchi signori di Edo è nei pressi di Kyoto per cercare una concubina per il suo padrone.
O-Haru corrisponde perfettamente alle richieste del signore di Edo e suo padre la cede volentieri dato che avrà il compito di generare un erede e questo porterà alla loro famiglia molta ricchezza.
Le cose non vanno come il padre aveva sognato e sua figlia viene rispedita a casa con pochissimo denaro subito dopo aver generato un figlio.
Il padre ormai pieno di debiti, vende sua figlia come cortigiana e poi ancora come domestica ad un ricco mercante che, venendo a conoscenza del suo passato, approfitta di lei.
Dopo molte sventure dovute alla cattiva fama che si era creata intorno al suo nome, O-Haru trova finalmente la felicità con un uomo gentile che la sposa ma questo non dura molto perchè le tragedie non lasciano libera la nostra protagonista che continuerà ad affrontare il declino della sua vita senza arrendersi fino a diventare una ormai anziana e derisa prostituta di strada.

Questo film è decisamente drammatico e degradante ma interessante per il suo contesto storico e per una protagonista che riesce a catturare l'attenzione e la curiosità dello spettatore.
Nonostante la storia sembra voler punire continuamente O-Haru per la colpa di essersi concessa; quello che davvero la punisce è l'aver ingenuamente creduto in un amore che avrebbe potuto superare la legge dell'epoca.
Tutte le sue sventure sono dovute ad una catena di eventi alla quale, una donna nata nel Giappone feudale, non poteva opporsi ma limitarsi a guardare coraggiosamente dinanzi a sé senza arrendersi.
Molto bello per gli amanti dei vecchi film di ambientazione storica.
*




Tutte le immagini che vedete in questo post sono pubblicate a puro scopo illustrativo... ^^'''





14 commenti:

  1. Che dire, becchi sempre film leggeri! XD

    RispondiElimina
  2. Poveretta O-Haru, non gliene va bene una!
    E poi ha un padre di cacca, che la vende a destra e a manca ç__ç

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ..è un film desolante ma credo che non sia molto lontano dalla realtà di quei tempi.. non è la prima volta che sento di figlie vendute per nulla nell'antico Giappone (e non solo).

      Elimina
  3. Che sfiga O-Haru!
    Hai mai pensato di fare un Down del mese di.., cioè parlare di quello che hai visto e non ti è piaciuto?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Veramente sì perchè ho visto un po' di merdate uniche ultimamente ma mi sono astenuta dal parlarne perchè erano veramente abominevoli.. ci farò un serio pensierino.. ahahah!

      Elimina
  4. Grazie della segnalazione di La vita di "O-Haru - Donna galante", lo metto nella lista dei film da recuperare.

    RispondiElimina
  5. I film giapponesi degli anni '50 hanno sempre un loro fascino :O

    RispondiElimina
  6. Sembrano entrambi dei film molto interessanti, ma ho come l'impressione che se vedessi il secondo, ad ora, mi logorerei il fegato pensando a quanto soffre la povera O-Haru. :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certi film richiedono anche un particolare stato d'animo altrimenti cala addosso la depressione! ^^

      Elimina
  7. Il film di Oharu sembra molto interessante...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche se è un film desolante, è comunque molto bello.

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...