Col passare del tempo il suo modo di interagire con me o con le persone non è migliorato affatto; non so come vivesse prima, ma in lui è ben chiara una gran paura degli esseri umani.
Non volendo negargli la possibilità di socializzare, ho deciso che prima o poi gli avrei preso una compagna.
Ora mettetevi comodi perché vi racconterò la lunga e triste odissea che ho dovuto affrontare.
Gli animali sono spesso venduti nei modi più disparati: in rete, da privati, in allevamenti, per strada durante le fiere, in piccole attività commerciali specifiche, nelle grandi catene di negozi per animali.
Personalmente ho escluso a prescindere chi vende gli animali nelle fiere sottoponendoli ad un enorme stress. Ho guardato un po' in rete se ci fosse qualche allevatore nei paraggi ma ad una prima occhiata non ho trovato granché.
Un giorno però, in un grande negozio di cibi/accessori per animali e animali stessi a Bari, ho visto delle calopsite e una in particolare ha attirato la mia attenzione.
Premetto che sono scettica anche sulla vendita di animali in negozi grandi perché spesso, nel gran quantitativo di merce e varietà di animali presenti, non viene data ad ognuno la giusta attenzione e così è stato.
La calopsite che avevo scelto era un po' più piccola delle altre, sonnecchiava insieme ai suoi compagni e nei 15 minuti che mi sono soffermata ad osservarla, non faceva nulla di diverso dagli altri. Ho chiesto informazioni ad un commesso che mi ha garantito che era in salute e che ogni animale presente veniva visitato da un veterinario specializzato prima della vendita. Un filastrocca ripetuta a memoria.
Ho così acquistato la piccola pennuta e l'ho portata a casa e messa in una gabbia separata per rispettare la dovuta quarantena prima di inserirla nella voliera di Morgan. Nel mio programma era prevista una visita veterinaria ma non immaginavo che l'avrei portata d'urgenza in ambulatorio dopo un solo giorno: la calopsite non mangiava e aveva dissenteria. Ad un primissimo impatto credevo fosse a causa dello stress del cambio di ambiente, ma quando l'ha visitata la mia veterinaria, mi ha detto che era malata da tempo e ormai c'era davvero poco da fare; oltretutto, fra le possibili cause, sarebbe potuto esserci un qualche batterio contagioso per gli altri uccelli del negozio e quindi era doveroso avvisare.
Ho chiamato il negozio per far presente il problema e soprattutto per verificare la salute delle altre calopsite in modo tale che anche la mia veterinaria potesse essere più consapevole del male della piccola pennuta ma una segretaria veramente pessima, ha continuato a dirmi che non poteva farmi il rimborso a causa dell'assenza del direttore. La cosa più snervante di tutte è che dalla mia bocca non era uscita alcuna parola inerente al denaro ma lei ha insistito sulla questione del rimborso. Non posso negare che mi ha fatto girare le castagne e ho iniziato a minacciarla a livello di controllo sanitario dato che la mia veterinaria era ben disposta ad avvertire la ASL competente vista l'indisposizione del personale a riguardo, ma la dolce segretaria mi ha detto parole poco carine e mi ha chiuso il telefono in faccia.
L'esercizio incriminato però, appartiene ad una catena di negozi e prima di ricorrere a mezzi più pesanti, ho pensato di chiamare la sede centrale. UN ALTRO MONDO.
La segretaria al telefono si è allarmata tantissimo, nel giro di pochi minuti ha contattato il direttore generale e la sede di Bari dove ero stata. Hanno tolto tutte le altre calopsite per la quarantena e il direttore generale mi ha chiamata per scusarsi, rimborsarmi le spese mediche, contattare la mia veterinaria e darmi un'altra calopsite dato che la piccola che avevo preso purtroppo era deceduta durante il ricovero. Il direttore me l'ha consegnata di persona (percorrendo circa 300 km) portandomela da un altro allevamento.
Non posso sapere se l'estrema gentilezza e attenzione è stata dovuta ad un reale interesse (voglio credere di sì) o per evitare problemi con referti e segnalazioni da parte della mia veterinaria.
Così ora ho un'altra piccola, è tenerissima, devastatrice (rompe ogni giocattolo) e si chiama Tetra.
Anche lei ha rispettato la quarantena e fatto la sua visita medica dalla veterinaria.
Il direttore generale dell'azienda mi ha garantito di aver preso provvedimenti nei confronti della dolce segretaria e del commesso addetto ai volatili del negozio perché era suo compito verificare quotidianamente la salute dei pennuti e, in casi come questo, avvisare la sede centrale che si occupa di far fare le visite mediche necessarie (dato che hanno dei veterinari convenzionati proprio per evitare questi problemi).
Non saprò mai quanta verità ci sia in tutto questo come anche non credo sia giusto dubitare sempre ed essere prevenuti perché incidenti e malattie incurabili sono all'ordine del giorno per tutti.
Non saprò mai quanta verità ci sia in tutto questo come anche non credo sia giusto dubitare sempre ed essere prevenuti perché incidenti e malattie incurabili sono all'ordine del giorno per tutti.
Oggi Morgan e Tetra vivono insieme nella stessa gabbia.
Morgan è sempre un po' burbero ma penso che riusciranno a diventare amici inseparabili.
Ancora ripenso a questa tragica e assurda esperienza, al fatto che quella pappagallina poteva essere salvata se i dipendenti del negozio fossero stati un pochettino più attenti; vengono pagati per questo, fanno dei corsi specifici, passano tutto il giorno in negozio... possibile che non abbiano notato nulla anche solo pulendo la gabbia? Perché la signora che mi ha risposto al telefono è stata così arrogante e presuntuosa mentre la seconda persona che ho chiamato ha compreso il problema senza perdere un attimo di tempo?
Probabilmente non tutti considerano seriamente il proprio lavoro e le proprie responsabilità.
Non me la sento di accusare quel negozio (o i negozi di animali in generale) perché tutte le creature si possono ammalare, ma fare qualcosa per tempo potrebbe salvarle ed evitare di avere problemi con i clienti.
Questa storia non credo che abbia una morale o un avvertimento, ha solo amarezza.
Di certo posso ringraziare la mia veterinaria di animali esotici che mi è stata molto vicina durante questa pessima esperienza e in qualche modo è stata il mio scudo perché mi avrebbe permesso di certificare quanto accaduto se avessi avuto ulteriori riscontri negativi quando ho chiamato la sede centrale.
Gli animali sono esseri viventi, bisognerebbe esserne sempre consapevoli. Più in generale, in un negozio per animali ci dovrebbe lavorare uno a cui piacciono gli animali e ne ha cura, non uno per cui vendere animali o scarpe o cellulari è la stessa cosa perché è sempre commercio e cambia solo la "merce"...
RispondiEliminaPenso che questo concetto non sia nella mente di tutti.. anzi, penso che appartenga davvero a pochi, pochissimi.
EliminaHo sempre sostenuto che gli animali sono “persone” a forma di cani, gatti, volatili... Peccato che le persone non se ne rendano conto, a parte che molte persone trattano i propri simili peggio di come trattano gli animali e quindi!
RispondiEliminaTu sei bravissima e attenta a ciascuno di loro e questa coppia diventerà affiatatissima. Ciao Nyu, buona giornata.
sinforosa
Grazie! Gli animali soffrono esattamente come noi ma non possono dircelo quindi per me è sempre importante osservarli per capire di cosa hanno bisogno e avere la figura del veterinario sempre presente. ;)
EliminaCaspita, che esperienza!
RispondiEliminaMentre leggevo il tuo post pensavo che il mio amico Gaspare avrebbe avuto molto da dire a riguardo.
Non so se lo conosci.
Ha un blog che ti consiglio di visitare https://animali75.blogspot.com/
Quanto a te, sei meravigliosa e sensibile come sempre.
La segretaria, invece, spero che rimanga disoccupata.
I tuoi amici pennuti sono felici, e si vede.
Semplicemente complimenti!
Grazie per il tuo sostegno.
EliminaHo letto qualche post del blog di cui parli. ;)
Anche io ti consiglio Gas!
RispondiEliminaComunque, mi piace pensare questo: ovviamente la premura del direttore e tutto il resto nascondono paure per eventuali segnalazioni. È gente in commercio, è chiaro.
Ma... in questo, spero che la segretaria e il commesso abbiano perso il loro posto di lavoro.
È commercio anche questo, baby.
Dovete fare la fame.
Veniamo a noi: sono bellissimi, insieme.
Una storia tragica e snervante, ma con un risvolto finale comunque bello.
Moz-
A me rimane sempre una certa amarezza.. non riesco a scrollarmela di dosso.
EliminaNon so che provvedimenti siano stati presi con i dipendenti perché non vado troppo spesso in quel negozio visto che non è particolarmente vicino a me.
Se ci ricapito darò una sbirciata; spero che cmq chi ci sia, ora stia più attento... non dico di far miracoli ma ci sono cose che si potrebbero risolvere davvero con poco.
Soprattutto con gentilezza.
EliminaChe mancava, nella segretaria.
Moz-
Quella che mi ha risposto al telefono è stata veramente inqualificabile, si è presa il diritto di non fare assolutamente nulla per aiutarmi quando in un'altra sede, da tutt'altra parte si sono fatti in 4 per aiutarmi e verificare di corsa il problema.
EliminaVeramente non capisco dove fosse la sua difficoltà.. se fosse stata un minimo disponibile, avrebbe dovuto essere lei a cercare il direttore di un'altra sede o avere le palle di disturbare il direttore generale anche se si fosse trattato di un pesce rosso. Gli animali li vendono e devono assumersene le responsabilità... anche chi sta semplicemente al telefono.
Bravissima ad insistere, così si fa, perché altrimenti non si spaventano e non capiscono che le cose o si fanno bene o si fanno bene, punto.
RispondiEliminaAmici ma anche qualcosa in più, o no? ;)
Io spero vivamente che facciano le cose per bene e che non capiti più perché alla fine ci rimettono quei poveri animali innocenti che non sanno nulla di quello che accade.
EliminaCiao Nyu Egawa! Il resoconto della vicenda è molto spiacevole, come spiacevole è fare commercio di esseri viventi.
RispondiEliminaStarei abbastanza tranquillo sul fatto che la segretaria scortese sia stata punita e che magari l'intero staff di quel negozio siano stati sottoposti a un'adeguata tirata d'orecchie; proprio perché appartenente a una catena di negozi, devono offrire uno standard di qualità per il buon nome del marchio.
In casi del genere, io non avrei perso occasione di denunciare il negozio tramite ASL e LAV: nessuna pena inflitta dalla direzione sarà adeguata per la sofferenza e la morte di esseri viventi.
Io non voglio fare accuse perché gli animali si possono ammalare in ogni ambiente, che sia in natura, in casa, in allevamento o in negozio. Però, proprio perché sono stata in un grande negozio, ci sono rimasta malissimo: ho immaginato quante altre creaturine (non solo in quell'esercizio ma in tanti altri) potevano essere state male e nessuno ha dedicato loro quei 10 minuti giornalieri necessari ad accorgersi del problema e a salvare loro la vita.
EliminaVendere od occuparsi di animali richiede cuore prima di tutto.
Onestamente da negozio ho preso solo gli Axolotl e i pesciolini per l'acquario (da piccola ho comprato anche dei porcellini d'india). Non compravo un animaletto da decenni e forse, anche per questo, la mia delusione è stata doppia. Gli animali che ho adesso sono tutti recuperati da abbandoni o mi sono stati ceduti, e più o meno tutti avevano problemi; prendendo un animale da negozio (e avendolo anche pagato), non mi sarei mai aspettata che fosse già malato nel negozio stesso e, con tante persone che vi circolano dentro, nessuno se ne fosse accorto.
È stata un'amara esperienza; certo, ora sono contenta di avere i miei due pappagallini che si fanno compagnia ma mi resterà per sempre quella brutta consapevolezza che le cose non sono andate bene per davvero. In quel negozio ci sono tornata solo una volta dopo l'accaduto e non mi è sembrato più accogliente come era all'inizio, mi sono soffermata a lungo a guardare gli animali. In quel momento sembravano in salute ma... bò... spero che sia davvero così e che troveranno delle brave famiglie che sapranno prendersene cura.
Di certo un animale in gabbia si ammala più facilmente di uno libero: il suo organismo produce istamina e cortisolo che ne inducono vari sintomi, dall'inappetenza alla depressione.
EliminaIn teoria il loro essere in negozio è transitorio.. bisogna poi vedere come vengono tenuti da chi li acquista.
EliminaIl pappagallino trovatello che già avevo era certamente tenuto in una gabbietta striminzita con una pessima alimentazione. Anche se ora ha la possibilità di uscire e circolare per casa non lo fa mai a differenza della nuova arrivata. Lui se ne sta sempre in un angolo, ormai ha perso la sua curiosità ma spero sempre che con questa giovane compagna impari a guardare la situazione domestica in modo diverso. Posso dire che da quando sono insieme, lui ha molta meno paura di me perché Tetra non ha alcun timore della mia presenza e trasmette la sua serenità anche a Morgan.
Il problema è che gli animali sono esseri viventi, non merce da esporre in negozio. Nessun animale esiste per stare in teche, gabbie, vasche.
EliminaScema io che ho raccolto dalla strada quasi tutti quelli che ho.
EliminaNonostante la pessima esperienza che hai passato, sono contenta che ora Morgan abbia compagnia ^^.
RispondiEliminaPerò con la verdura non ci siamo anche se sospetto che il finocchio ogni tanto lo assaggia... forse...
EliminaUna storia veramente triste. Le persone dovrebbero sempre mostrare attenzione nel loro lavoro e se anche sbagliare è umano, certi comportamenti arroganti non sono giustificabili in alcun modo. Io, come sai, ho la fobia dei pennuti, ma mi dispiace veramente quando sento di storie tristi come questa. Per fortuna almeno per Morgan e Tetra pare ci sia un lieto fine.
RispondiEliminaMorgan e Tetra ignorano queste orrende macchinazioni umane. Se ne stanno beati a sgranocchiare le loro cosine, a urlare come pazzi e ogni tanto svolazzano per casa cercando di distruggere qualcosa (soprattutto Tetra).. ^^
EliminaStanno benissimo insieme!!!!
RispondiEliminaChe tristezza per la piccola che avevi preso.Voglio pensare che il direttore abbia agito in buona fede e che gli interessasse davvero la salute degli animali che vendono.Anche perchè se vende animali malati ci perde anche come guadagni.Purtroppo ho sentito altre volte di animali (conigli) comprati nei negozi e morti poco dopo.Ovviamente immagino per incuranza dei commessi.
Purtroppo so cosa vuol dire lavorare di controvoglia,è la mia situazione,ma sono a contatto con i pubblico e cerco sempre di essere gentile e aiutare il cliente.Quella là spero che l'abbiano mandata via e cambi lavoro.
I conigli hanno bisogno di tantissime attenzioni e in negozio non sempre li nutrono e controllano adeguatamente. Io non faccio altro che guardare il numero e consistenza delle sue palline (le sue cacchine) per capire se sta bene. Sembro una feticista ma osservare le feci degli animali domestici è veramente importante per avere una idea della loro salute.
EliminaC'è anche da dire che spesso la gente prende i coniglietti per i loro figli ed è una cosa sbagliatissima perché il coniglio è un animale domestico da "adulti", non va per niente bene per un bambino. Il cuore dei conigli è molto delicato, basta poco per fargli venire un infarto quindi immagina un coniglio che già è stressato per essere finito in una casa nuova e che improvvisamente si ritrova assalito da un bambino strillante che lo vuole accarezzare per forza mentre lui muore di terrore.
Anche in questo caso la consulenza veterinaria è importantissima; un veterinario specializzato potrà dire se il coniglio era già malato e far valere il diritto di un rimborso oltre che verificare le credenziali del negozio sul trattamento degli animali, oppure confermare che il coniglio è morto per come è stato trattato in casa (orribile anche questa seconda cosa ma ti assicuro che accade perché tanti genitori sono veramente irresponsabili e pensano solo a far tacere i figli senza far loro comprendere che la vita di un animale è importante... di qui poi avvengono anche una serie di abbandoni che garantiscono cmq la loro morte).
Purtroppo mi sa che ti devo dare ragione.Io non sono per niente pratica di conigli,è l'unico animale che non ho mai avuto,però le persone a cui è successo che è morto era gente che non sapeva assolutamente niente di animali e l'avevano preso per i bambini.Purtroppo anni fa è successo anche a mia zia che ingenuamente ha preso un criceto per mia cuginetta,pensando che fosse già in grado di accudirlo ma l'ha ucciso perchè l'ha stretto troppo forte,come se fosse un puppazzo.Povera bestiola.
EliminaQuesta mia cugina ora è grande,ama gli animali e si mette a piangere se qualcuno le ricorda questa storia.
Purtroppo accade spesso ma a tanta gente non importa; altri invece potrebbero comprendere la cosa ma deve essere il negoziante ad informarli e non vendere animali senza ritegno pensando solo al guadagno.
EliminaMi dispiace per quell'esperienza che hai fatto, ma comunque hai potuto procurare la compagna a Mogan. Che tenerissimi nelle foto.
RispondiEliminaÈ stata una esperienza un po' triste ma ora Morgan è felice di avere una compagna con cui giocare e strillare tutto il giorno! xD
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