martedì 11 aprile 2023

Una notte sul treno della Via Lattea

Dato che qualche tempo fa ho terminato di leggere "Il Violoncellista Goshu" di Miyazawa Kenji (QUI), ho pensato di restare su questo autore leggendo anche Una notte sul treno della Via Lattea pubblicato da Marsilio Editori.
Anche in questo caso, il libro contiene vari racconti e, come ho già avuto modo di apprendere in precedenza, l'autore li incentra sempre molto sui suoi studi e le sue personali esperienze.

Il primo racconto è "Una notte sul treno della Via Lattea" e in Giappone è una storia studiata anche a scuola quindi davvero molto nota. 
Il suo giovane protagonista si chiama Giovanni (i protagonisti hanno nomi occidentali nonostante il contesto nipponico dovuto all'influenza straniera dei primi del '900)) e vive in modo umile aiutando sua madre malata mentre il padre è via per lavoro.
Il protagonista viene spesso deriso dai suoi compagni e l'unico che sembra essergli amico è Campanella.
Come però spesso accade fra i ragazzini, Campanella finisce per essere trascinato dal gruppo e quasi non saluta per strada Giovanni mentre va al fiume per la festa della Via Lattea durante la quale avrebbe lasciato in acqua delle lanterne con i suoi compagni.
Giovanni ovviamente è deluso e finisce per addormentarsi in un campo sotto il cielo stellato dove sogna di un incredibile viaggio su un treno che costeggia la Via Lattea insieme al suo caro amico.
Ben presto però arriva la consapevolezza che quella gita è un viaggio verso il Cielo e Giovanni ha avuto un biglietto speciale per salire sul treno solo per potervi accompagnare Campanella.
Purtroppo è chiaro fin da subito quello che sta accadendo e Giovanni inizialmente fatica a comprenderlo e poi ad accettarlo ma alla fine sa di doversi rassegnare. Il suo sogno sembra sia il risultato del forte legame col suo amico nonostante le incomprensioni. Il viaggio ci proietta in un mondo di incredibili descrizioni di natura, luci e costellazioni che si fondono in qualcosa che personalmente ho fatto davvero fatica a immaginare.

I restanti racconti sono molto più brevi:

"Pera selvatica" narra di due granchietti di fiume e del loro papà che vivono nel corso d'acqua osservando il mondo da un punto di vista che ci è sconosciuto fatto di rumori ovattati, bagliori dati dalla vita sul fondale e da situazioni e discorsi semplici che per dei granchietti dalla vita così breve e delicata sono molto importanti.

"Un ristorante pieno di richieste" vede due avidi e presuntuosi cacciatori perdersi in montagna e finire in un misterioso ristorante dove, nella loro arroganza di uomini, immaginano di essere serviti e riveriti senza comprendere che saranno loro stessi ad essere la portata principale del menù di alcuni animali selvatici.

"Il Dio della Terra e la Volpe" ci mostra la competizione tra un trasandato e irascibile Dio della Terra  e una elegante e colta Volpe che si contendono le attenzioni di un Albero di Betulla.
La Betulla preferisce certamente le lusinghe della Volpe e il Dio della Terra, nonostante sia un Dio, non riesce a rivaleggiare con la Volpe semplicemente perché più astuta e bugiarda. Purtroppo però il Dio è sempre in preda all'ira e alla fine non riuscirà a domare i suoi impulsi.

"La Gru e le Dalie" racconta di una Dalia rossa che pretende di diventare la regina dei fiori grazie al suo rosso sfavillante ma la sua vanità e superbia non riescono mai a catturare le attenzioni di una Gru che non fa altro che recarsi da una piccola dalia bianca nei paraggi.
Tanta boria non porterà nulla ad un fiore che prima o poi finirà come tutti gli altri fiori.

"Gli orsi del monte Nametoko" riporta ancora la figura di un cacciatore di nome Kojuro. Questa volta però il cacciatore in questione è un umile personaggio che non ha altro modo di vivere e di far sopravvivere quel che resta della sua famiglia.
La sua caccia agli orsi, e nel contempo il suo rispetto per loro nonostante una esistenza così crudele, raccontano di un delicato equilibrio fra uomo e natura.



Un piccolo estratto/spoiler per voi: 
"<<Chissà se mia madre mi perdonerà>>, disse tutt'a un tratto Campanella in tono brusco ma con un tremito nella voce.
Ah, già, pensò Giovanni, era mia madre laggiù, vicino a quel segnale arancione così lontano che sembra un granellino di polvere, e proprio adesso sta pensando a me, e assorbito da questo pensiero rimase in silenzio.
<<Farei qualunque cosa per rendere veramente felice mia madre. Se solo sapessi cos'è che più di tutto potrebbe farla contenta...>>. Campanella fece uno sforzo terribile per non piangere.
<<Ma perché dici così? Tua madre non ha mica dei dispiaceri, no?>>, esclamò Giovanni sorpreso.
<<Chissà. Però, forse la cosa che più la farebbe felice è che qualcuno facesse qualcosa di buono, di davvero buono. Perciò credo che la mamma mi perdonerà>>, disse Campanella. Sembrava che in cuor suo avesse preso qualche risoluzione."

Penso che questo sia l'esatto momento in cui Campanella perde la vita nel mondo reale e giustamente il suo pensiero va alla mamma. Non vi rivelo altro sulla dinamica e la vicenda.



14 commenti:

  1. Grazie mille della segnalazione!! Ho conosciuto la storia di Giovanni e Campanella grazie al bellissimo Kasane ed ero curiosa di leggerla. Mi segno il titolo del libro, non sapevo fosse arrivato anche in Italia!

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    1. Io invece prendo il manga Kasane e non l'ho ancora letto! ^^
      Adesso sono ancora più curiosa!
      Navigo sempre fra maree di arretrati... prima o poi ci annegherò dentro!

      Il libro è in Italia già da tempo perché è un classico della narrativa giapponese. Sono certa che lo troverai facilmente.

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  2. Ne avevo sentito parlare, ma ero convinto che avesse qualche elemento fantascientifico visto che si dice abbia ispirato "Galaxy express 999" di Leiji Matsumoto, invece mi sembra di capire che sia più fiabesco.

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    1. Sai che non sapevo avesse ispirato Galaxy Express?
      Cmq questo treno viaggia fra le costellazioni quindi secondo me è una giusta ispirazione. Certamente è più fiabesco perché nasce come racconto per bambini.
      ...inoltre, non so perché, davo per scontato che tu lo avessi letto! ^^

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  3. Non conosco questi racconti, però trovo affascinante la storia di Giovanni e Campanella. Ciaoo

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  4. Qualche accenno ne L'isola di Giovanni, un buon film d'animazione.

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    1. In effetti ho preso questo libro proprio spinta da quel film... peccato che sia passato talmente tanto tempo che ora ho ricordi vaghi de "L'isola di Giovanni" e dovrei davvero rivederlo per collegare tutto! Purtroppo ho la memoria di un criceto!

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  5. Grazie mille Nyu, adoro questo tipo di libri. Sei stata gentile a recensirlo? Un grande abbraccio e serena giornata 😊😘

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    1. Esistono tante storie bellissime e incredibili e ovviamente diventa impossibile conoscerle tutte ma raccontarle fra noi ci aiuta ad ampliare i nostri orizzonti! ;)

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  6. Mi piace "Una notte sul treno della Via Lattea". I racconti di Kenji Miyazawa sono caratteristici!

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    1. Ho trovato davvero belli i racconti di Kenji Miyazawa; anche se sembrano per bambini, hanno significati molto profondi.

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  7. Non conoscevo questo libro e neppure i racconti quindi grazie per questa nuova scoperta, credo proprio che lo recupererò. "Una notte sul treno della Via Lattea" deve essere bellissimo anche se molto triste. ❤️❤️

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