cozze

La settimana scorsa sono andata a Bari dal mio negozio di animali esotici di fiducia perchè erano arrivati degli axolotl dalla tonalità "wild"; uno doveva essere mio.

I miei axolotl sono di colore bianco/rosa (QUI).. e lo sono anche tutti i loro bimbi (QUI). In passato avevo preso un piccolissimo axolotl wild ma è morto presto.. forse perchè era troppo piccino per cambiare ambiente o per permettermi di individuare un qualunque problema di salute.

Lei è la bimba prescelta.. dato che i due adulti (alias mamma e papà) che già possiedo, si chiamano Jake e Iridella, ho deciso di chiamare la nuova arrivata "Marceline" (tutti nomi tratti da Advenure Time).
Spero che riesca a fare amicizia e a vivere a lungo senza problemi.

In negozio ci sono tanti animali bellissimi, i miei preferiti sono il camaleonte..

..e il drago barbuto..

Questi due esemplari sono in negozio da un po' quindi li avevo visti altre volte e sono molto socievoli e simpatici con le persone; si avvicinano volentieri al vetro della teca se qualcuno li richiama.

Un'altra cosa che ha attirato la mia attenzione sono state le vongole (o cozze) di acqua dolce, le Anodonta Cygnea.

Avendo un acquario di acqua dolce non ho potuto fare a meno di chiedere qualche informazione e, dato che la convivenza con gli axolot pareva perfetta, ne ho prese 4 (le ho pagate 2,50 euro a testa.. un prezzo ottimo paragonato ad alcuni visti in rete).

A dispetto di come appaiono in foto, sono molto grosse e possono crescere ancora fino a 20 cm.

Vivono a lungo e come moltissimi molluschi aiutano a depurare l'acqua dagli agenti inquinanti.
Queste in particolare riescono a filtrare circa 40 litri d'acqua all'ora e ciò le rende davvero preziose in un acquario.
La loro apertura è minima (giusto il millimetro che serve per far passare acqua e ad uscire una linguetta bianca che gli permette di spostarsi) quindi non rappresentano un pericolo per i pesci o i piedini degli axolotl.

Non hanno bisogno di alcun tipo di nutrimento (prendono dall'acqua quello che serve), tollerano basse temperature e un pH che va da 7 a 8 quindi sono molto resistenti.
L'unico accorgimento si prende nel caso muoiano perchè, al cessare della loro vita, iniziano a rilasciare ammoniaca e inquinare mortalmente l'acqua.. ci starò attenta ma io spero sempre che vivano a lungo.

Qui potete ammirare Marceline,
 il sedere di uno dei bimbi di Jake e Iridella
e un'Anodonta adagiata sulle pietre.

Un'altra simpatica foto che vi mostro, ritrae i miei 3 Corydoras panda che amano riunirsi nella foglia di mandorlo indiano (Terminalia Catappa).
Questo tipo di foglia è venduta essiccata nei negozi d'acquari più forniti e, dopo averla lasciata impregnare d'acqua per un paio di giorni, cade sul fondo diventando l'amore indiscusso dei pesci da fondo e dei gamberetti (in effetti la mia ormai è tutta mangiucchiata, le foglie vendute nei negozi sono integre).
Oltre a fornire sostanze nutritive ottime per gli abitanti d'acquario che se ne cibano, rilascia sostanze che stabilizzano il pH.
Si consiglia di mettere al massimo 2 foglie per 100 litri d'acqua.
Ormai penso di avere nel mio acquario, una marea di elementi che possono aiutarlo ad essere in condizioni ottimali.

Visto che sono immersa nei miei discorsi in stile Quark, vi racconto anche la mia esperienza con un malore che ha avuto il mio axolotl Jake (magari poi risulta utile per qualcuno che cerca una soluzione per questi appositi sintomi nella sua salamandra del cuore).
Un giorno ho notato che Jake non voleva mangiare e osservandolo attentamente ho visto che le sue branchie (le antennine rosse) erano coperte da una patina viscida bianca che indica la presenza di batteri negli animali acquatici.
In rete, la soluzione meno invasiva che ho trovato era costituita da bagni di acqua salata.
Basta diluire fra i 10 e i 15 grammi di sale grosso non iodato in acqua pulita e trattata con biocondizionatore, e lasciarvi l'axolotl per 15 minuti di tempo. Il trattamento deve essere ripetuto due volte al giorno stando attenti che la temperatura dell'acqua salata sia la stessa di quella dolce e soprattutto stando attenti a non sforare i tempi previsti del bagnetto perchè l'acqua salata corrode molto la delicata pelle degli axolotl e può rovinare le branchie
Dopo 3 giorni di trattamento i batteri bavosi sono venuti via ma il mio Jake non voleva mangiare assolutamente e le sue feci non erano come al solito (le feci di un axolotl sono ovali e di color mattone); la sua popò era bianchiccia e gelatinosa.
Vista la situazione ho letto in rete di un altro rimedio poco invasivo ma che si basa sulla teoria del "o la va o la spacca": mettere l'axolotl in frigorifero.
In un recipiente parzialmente coperto (l'axolotl potrebbe guizzare fuori) ho messo acqua pulita e trattata con biocondizionatore, dopo ciò ho inserito l'axolotl e l'ho tenuto in frigo ad una temperatura fra 9 e 10 gradi (se provate questo rimedio accertatevi che la temperatura non scenda mai sotto i 5 gradi).
Ogni giorno ho cambiato l'acqua mettendone di pulita (e usando acqua della stessa temperatura in cui si trovava Jake -sbalzi di temperatura improvvisi sono letali-).
La permanenza in frigo è durata 10 giorni (a digiuno) e nel mentre ho anche trovato vermetti bianchi nella sua acqua, il che mi ha fatto pensare a parassiti intestinali. Fortunatamente tali vermetti erano morti stecchiti (forse proprio grazie alla bassa temperatura e alla mancanza di cibo) e questo voleva dire che anche nel suo pancino non agivano più.
Dopo essermi accertata che non defecasse più nulla, l'ho liberato nell'acquario e il giorno successivo, ancora un po' rintontito dall'esperienza, ha ripreso a mangiare.
La temperatura fredda ha rilassato il suo organismo e lo ha fatto entrare in una fase di rallentamento del metabolismo che, in molti casi, permette di aiutare gli axolotl con problemi intestinali. Ovviamente non è garantito che possa funzionare ma è un tentativo da non escludere perchè ho imparato a mie spese che se un axolotl non vuole mangiare, non mangerà anche se gli infili la roba in bocca con la forza (si alimenta con una specie di risucchio quindi non entrerà mai nulla nella sua pancia se non è lui a volerlo); perciò nessun medicinale sarà mai una soluzione se l'axolotl non vuole nutrirsi (dopo una settimana di digiuno e frigo avevo cominciato a pensare di prendere un antibiotico da somministrargli via orale ma fortunatamente non è servito).
Adesso Jake sta benone ed è tornato dalla sua Iridella.. io ovviamente continuo a scrutarlo con apprensione ma sembra essere tutto a posto!

Da sinistra:
un marmocchio che si è intrufolato nella foto,
Iridella e Jake innamoratissimi.

Intanto ci sono stati altri piccoli che hanno avuto problemi più gravi e purtroppo irrisolvibili. :(
Più l'esemplare è piccolo, più difficile aiutarlo o individuare tempestivamente il problema.. :s